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Dr.ssa Luciana Harari

Luciana Harari è una psicologa e psicoterapeuta a orientamento psicodinamico, ha un'esperienza trentennale in ambito psichiatrico presso il Dipartimento di psichiatria dell'ospedale Sacco.

Dal 2012 ha svolto l'attività di docente in psicologia clinica presso l'Università degli Studi di Milano. Nel 2013 ha aperto il Centro di Medicina Psicosomatica all'ospedale Sacco, di cui è stata responsabile fino al 2020.

 

Esercita attualmente la libera professione come psicoterapeuta individuale e di gruppo, presso il proprio studio situato nel centro di Milano. Si occupa di disturbi psicosomatici, disturbi d’ansia, disturbi di personalità, disturbi dell’umore (depressioni), malessere relazionale e familiare. La sua attività è rivolta sia ad adolescenti che ad adulti.

Cio che neghi ti sottomette 

Cio che accetti ti trasforma 

Carl Gustav Jung

Ogni incontro che fai è un incontro con te stesso

Consapevolezza

La consapevolezza di Sé è l’esperienza che abbiamo del nostro “essere al mondo”. E’ lo strumento fondamentale per regolare al meglio il rapporto con noi stessi, con gli altri e con la realtà esterna. Non può esserci vero benessere personale (che non è solo fisico, ma anche psichico e relazionale) se non rimettiamo ordine nella nostra mente. Facendo conoscenza del funzionamento del nostro Sè, impariamo che solo l’integrazione delle emozioni, degli affetti e dei desideri profondi può portare ad un sano equilibrio e ad un senso di stabile appagamento nella nostra vita. Possiamo così ripensare il passato, valorizzare e vivere appieno il presente e concepire il futuro come declinazione nel tempo della nostra più vera e profonda natura.

Siamo ciò che siamo e non ciò che fittiziamente abbiamo pensato di essere per conformarci alla realtà esterna.

Quando avvertiamo un diffuso disagio e il malessere di non essere più in sintonia con noi stessi o con gli altri, può essere opportuno affrontare un percorso psicoterapeutico. Psicoterapia non significa solo “cura della psiche”, ma soprattutto “cura della persona”. Il lavoro psicoterapeutico mira sempre all’ampliamento della visione di se stessi, ridando al paziente la consapevolezza indispensabile per apportare i cambiamenti necessari e per affrontare in autonomia tutti gli aspetti della vita.

Senza un'adeguata consapevolezza di noi stessi viviamo come ''separati in casa'', ''stranieri in patria'', alienati da noi stessi. Viviamo una vita che non ci appartiene del tutto. 

La complessità del disagio nel mondo contemporaneo non può essere affrontata con appropriatezza dalle singole discipline scientifiche. Solo con un approccio “olistico” (olos significa “intero”, “tutto”) la psicoterapia è in grado di cogliere i bisogni dell’uomo d’oggi, nella sua interezza anziché in una illogica separatezza.

Alla luce delle conoscenze di cui oggi disponiamo, una maggiore efficacia nel trattamento delle sofferenze del nostro tempo si ottiene con un approccio integrato, capace di tenere insieme (connettere) teorie e metodologie provenienti da studi di diversi ambiti scientifici (biologia, medicina, fisica quantistica, neuroscienze, psicologia, filosofia, spiritualità). L’olismo scientifico non ha niente a che vedere con le mille pratiche e tecniche “new age”, che di fatto ripropongono interventi frammentati, incapaci di cogliere i problemi umani nella loro complessità e profondità.

DARE PAROLE AL CORPO E CORPO ALLE PAROLE

Dr.ssa Luciana Harari

Dare parole al corpo: diventa strumento particolarmente efficace quando l'emozione non è in grado di trovare parole per esprimersi o le parole stesse suscitano nuove emozioni insostenibili nella relazione. L'obiettivo della terapia: aiutare il paziente a sviluppare una capacita auto-riflessiva, ed una conoscenza di Se' che gli permetta di sviluppare gli strumenti adeguati per gestire in assenza del terapeuta le proprie problematiche. 

La correlazione mente-corpo è ormai ampiamente consolidata  da parte della Scienza ufficiale anche se, di fatto, ancora oggi vediamo prevalere una pratica clinica fondata sull’iper-specializzazione (medici che si occupano di singole parti del corpo!), perdendo di vista la persona “intera” con i suoi bisogni complessi biologici, psicologici e sociali, che sono assolutamente inseparabili e interconnessi. E’ con questo approccio che la psicoterapia si dimostra maggiormente efficace per riconquistare il benessere fisico, psichico e spirituale.

Con il rapido sviluppo scientifico e sociale irrompe la necessità di un nuovo paradigma olistico, capace di cogliere l’uomo nella sua interezza, non “a pezzi” (organi, apparati, funzioni, ecc.) o portatore di sintomi e malattie trattati singolarmente in modo specialistico. Una visione bio-psico-sociale si impone progressivamente, sintetizzata nello slogan “dal curare al prendersi cura”. Teoricamente tale visione oggi non viene messa in discussione da nessuno, ma nei fatti si assiste al trionfo di un approccio clinico mono-disciplinare, iper-specialistico, con il pellegrinaggio dei pazienti da un medico all’altro, ognuno esperto di “un pezzo del problema” e nessuno che si prende carico del tutto, ossia del paziente come persona!

ll corpo e la mente sono parti integrali nella rete della vita, che a sua volta è parte integrale dell’universo. Psiche e materia sono aspetti complementari della stessa realtà che si evolve. (Ervin Laszlo)

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Non credere mai a tutto quello che ti racconti

(Carl Gustav Jung)

IL SENSO DELLA PSICOTERAPIA

Il compito dello psicoterapeuta, contrariamente ad un diffuso malinteso, non è affatto quello di ''trovare'' cos’è che non va nel paziente per poi poterglielo ''dire''. Altri glielo ''avevano già detto'' per tutta la sua vita e, nella misura in cui ha accettato le parole altrui, egli stesso ''se lo diceva''. […] Il lavoro dello psicoterapeuta non consiste nemmeno nell’imparare delle cose riguardo al paziente per poi insegnargliele, bensì insegnare al paziente come imparare ciò che concerne se stesso. 

Esiste in tutti gli individui un’inclinazione innata alla crescita e all’autorealizzazione. Il terapeuta non deve fornire queste qualità ai pazienti (come se potessimo farlo!) deve invece rimuovere gli ostacoli che bloccano il processo di crescita, e uno dei modi in cui operiamo in tal senso è cercando di creare un’atmosfera terapeutica ideale.

Una psicoterapia, quando evolve positivamente, porta ad un senso di completezza, di maggiore saldezza, ma soprattutto di coesione interna. Il risultato finale non sempre corrisponde a quello che inizialmente la persona pensava di dover semplicemente ''risolvere''. Star bene significa sentirsi ''allineato'', con un senso di benessere psicofisico avvertito come “energia” che spinge verticalmente dal basso verso l’alto. La persona non è più “sofferente” (come paziente ha avuto letteralmente “pazienza” insieme al terapeuta nel fare questo percorso!), è ora più profondamente consapevole, ha riconquistato la sua autonomia ed è in grado di riprendere il cammino interrotto della sua vita.

Il segreto è che non ci sono segreti, misteriosi o spaventosi, da svelare.
La terapia non consiste nel farsi “mettere a posto” (dal medico) le cose che non vanno, ma nel percorrere fino in fondo la “via della selva”, vincendo le paure e le resistenze, per ricercare dentro di sè quel senso, personalissimo e mai sovrapponibile a quello di nessun altro, che era “lì” (nel nostro più intimo e privato spazio del Sé) ed aspettava “solo” di essere riportato alla luce.

Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e ad uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita davvero. 

Ma su un punto non c'è dubbio. 

Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai più lo stesso che è entrato. (Haruki Murakami)

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Ciò che vediamo negli altri quanto ci appartiene? - Una storia Zen

Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto si videro sulla linea dell‘orizzonte due persone che si abbracciavano. ‘’Sono un papà e una mamma’’ pensò una bambina innocente ‘’Sono due amici che s’incontrano dopo molti anni’’, pensò un uomo solo.

‘’Sono due mercanti che hanno concluso un buon affare’’, pensò un uomo avido di denaro. ‘’E’ un padre che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra’’, pensò una donna dall’anima tenera. ‘’E’ una figlia che abbraccia il padre di ritorno da un viaggio’’, pensò un uomo addolorato dalla morte della figlia. ‘’Sono due innamorati’’, pensò una ragazza che sognava l’amore. ‘’Sono due uomini che lottano all’ultimo sangue’’, pensò un assassino. ‘’Chissà perché si abbracciano’’ pensò un uomo dal cuore arido. ‘’Che bello vedere due persone che si abbracciano’’, pensò un uomo sereno. Ogni pensiero rivela a se stesso quello che sei

Dr.ssa Luciana Harari

Corso Garibaldi 18, 20121 - Milano

harari.luciana@gmail.com

(+39) 3392533142

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